- Fantasia sulla “Lucia di Lammermoor” di Donizetti
- Fantasia sulla “Beatrice di Tenda” di Bellini
- “Nel cor più non mi sento”, tema e variazioni sull’aria di Paisiello op.23
- Romanza drammatica (Elegia) op.20
- Introduzione e Gavotta
- Capriccio di bravura
- Rêverie
- Allegretto-Capriccio
- Melodia
Opere per contrabbasso e pianoforte Vol. 2
1 CD 2051 STEREO DDD – Durata: 60:39
Libretto 12 pagine, italiano/inglese
12,90 €
Aggiungi al carrelloAlla figura di colui che fu definito, senza esagerazione alcuna, il Paganini del contrabbasso, già Concerto aveva dedicato un album per così dire esplorativo, con gli stessi straordinari interpreti. Ora arricchisce la conoscenza delle Opere per contrabbasso e pianoforte del compositore cremasco con un secondo, definitivo volume. Benché la sua figura di virtuoso nel senso più mefistofelico, paganiniano o listziano, appunto prevalga nell’iconografia dell’epoca e tutto sommato anche nella memoria di noi discendenti, Bottesini fu in realtà compositore completo, eclettico e versatile, coltivò assiduamente anche altri generi: la musica sacra, un genere orchestrale assimilabile al “poema sinfonico” e, soprattutto, la musica da camera in genere, con un corpus importante di quartetti e quintetti. All’interno dell’ambito cameristico, le composizioni dedicate direttamente al suo strumento, di cui – com’è ben noto – rivoluzionò tecnica e suono, sono naturalmente numerose: stupisce che rivelino negli esiti un’espressività tutto sommato assai equilibrata dovendo tenere insieme cose molte diverse quali: il virtuosismo (ovvio trattandosi del più grande virtuoso di contrabbasso di tutti i tempi), una profonda vena melodica, la temperie tipica del Romanticismo imperante e persino un pensiero strutturale, una certa struttura formale. Equilibrio e poesia che forse non ci si aspetterebbe da un interprete che affascinava le folle (e i sovrani) al punto da evocare sentimenti e svenimenti in modo molto simile a quanto accade ancora oggi ai nostri concerti rock.
Splendida esecuzione al contrabbasso di Francesco Siragusa, che nel 1997 viene scelto dal Maestro Riccardo Muti a far parte dell’orchestra del Teatro alla Scala e dell’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano, dove lavora attualmente. Le sue interpretazioni suscitano ovunque entusiastici consensi grazie al suo straordinario temperamento e alla grande cantabilità che conferisce al contrabbasso.