Sinfonie da chiesa op.1 (Modena 1699)
Sinfonia II
1) adagio
2) allegro
3) moderato
4) allegro
Arie tratte dall’opera Engelberta (Milano, 1708)
5) Degne di me non siete
6) Se son morta a la tua fede
7) Allor che geme e piange
8) Un bel sembiante ama sovente
9) E’ il mio cor tra vari affetti
10)Ardea felice amante
11)Selvagge amenità
Sinfonie da chiesa op.1 (Modena 1699)
Sinfonia III
12) largo
13) allegro
14) adagio
15) grave
16) allegro
Sinfonia V
17) largo
18) allegro
19) adagio
20) allegro
21) grave
22) allegro
Sinfonia VI
23) adagio
24) largo assai
25) allegro
Sinfonia VIII
26) largo
27) a cappella
28) grave
29) presto
Sinfonia XI
30) largo
31) allegro
32) grave
33) allegro
Nato a Milano nel 1686, Andrea Stefano Fiorè, benché oggi dimenticato, è stato un vero enfant prodige della musica italiana. Allievo, fra gli altri, di Arcangelo Corelli a Roma, si guadagnò l’ammirazione e la stima di celebri contemporanei come il Quantz (il celebre teorico e flautista) e Benedetto Marcello, che cita «l’ammirabil maestria» e il «vasto talento» del compositore. Fiorè fu attivo soprattutto presso la corte dei Savoia (le “Sinfonie”, che il compositore scrive a tredici anni, «figlie più tosto del genio che del sapere», sono infatti «consagrate all’altezza reale di Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e principe di Piemonte»). Come voleva il costume dell’epoca scrisse, oltre a un corpus di musica sacra dedicato alla Cappella Reale Sabauda, anche molta musica vocale, fra cui, per il teatro, ricordiamo l’Opera: Engelberta, rappresentata al Regio Ducal Teatro di Milano nel 1708, e da cui, in questa incisione, vengono presentate, sempre in prima mondiale, le Arie più significative, nell’interpretazione appassionata e superba di Angelo Manzotti.