Lato 1
Sonata I in La maggiore
Sonata II in Re minore
Lato 2
Sonata III in Do maggiore
Sonata IV in Si bemolle maggiore
1 LP 2029 – Durata: 37:50
Vinile 180 grammi
18,90 €
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Sonata I in La maggiore
Sonata II in Re minore
Lato 2
Sonata III in Do maggiore
Sonata IV in Si bemolle maggiore
Concerto ha inaugurato la sua prima serie di vinili con le prime 4 Sonate per violoncello e b.c. dell’op. 5 di Francesco Geminiani, già apparse recentemente su CD. Il disco è stato realizzato e pensato con la massima qualità possibile: sia come grammatura della lacca, che come trasferimento di dati dal master originale. Questa operazione è stata realizzata presso lo studio milanese Elettroformati, uno dei pochissimi in Europa ancora attrezzati per il vinile. La lacca è stata incisa alla fine di aprile, sotto lo sguardo un po’ emozionato dei tecnici del suono e del manager dell’etichetta, su un apparecchio originale Neumann.
Per almeno tre generazioni, il vinile ha rappresentato la prima e indimenticabile esperienza di fruizione della musica; per quelle invece più giovani, il disco è legato soprattutto alla discoteca e al mondo dei dj. Per alcuni appassionati di hi-fi, infine, è tuttora considerato strumento insuperato d’ascolto.
L’album nasce già come oggetto da collezione, sia per la tiratura limitata, sia perché ogni copia, numerata, è autografata in originale da Enrico Bronzi, in una delle sue più superbe interpretazioni.
Il continuo è affidato invece a Michele Barchi, che sulla linea di basso numerato, secondo la prassi esecutiva del tempo, reinventa e ricostruisce in modo magistrale. Barchi fu membro di celebri formazioni quali il Giardino Armonico. Assieme alla violinista Elisa Citterio ha poi fondato il gruppo di musica barocca Brixia Musicalis e come cembalista svolge attività concertistica sia come solista che in formazione da camera.
La registrazione è avvenuta presso lo splendido Castello di S. Lorenzo de Picenardi in provincia di Cremona.
Naturalmente tutti questi dati un po’ eccezionali – strumenti storici, vinile, location splendida, copie autografate etc. – non significano che Concerto consideri la musica classica un bene esclusivamente elitario, ma prezioso certamente. In particolare in questo momento di crisi per uno dei beni più importanti (questo sì): la cultura della bellezza e, se ci è consentito, la bellezza della cultura.