Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto in fa maggiore K. 242 “Lodron-Konzert” per tre pianoforti e orchestra
- Allegro
- Adagio
- Rondeau. Tempo di Menuetto
Concerto in mi bemolle maggiore K. 365 per due pianoforti e orchestra
- Allegro
- Andante
- Rondeau. Allegro
Francis Poulenc
Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra
- Allegro ma non troppo
- Larghetto
- Finale. Allegro Molto
Il Concerto per tre pianoforti K. 242 fu composto a Salisburgo nel febbraio del 1776, su commissione della sorella del principe-arcivescovo Colloredo, la contessa Antonia Lodron, quale principale interprete accanto alle figlie Aloysia e Josepha. Un lavoro dunque scritto per tre “dilettanti” della tastiera. Indubbiamente diverso lo spirito del Concerto per due pianoforti K. 365, scritto all’inizio del 1779, composto per essere eseguito probabilmente da Mozart e dalla sorella Nannerl: i solisti vengono trattati con eguale importanza e il livello tecnico richiesto ai due pianisti è notevolmente più elevato. Anche l’orchestra vi ricopre un ruolo più attivo rispetto al precedente triplo concerto. Il Concerto in re minore per due pianoforti venne commissionato a Poulenc dalla principessa e mecenate de Polignac ed eseguito, in prima assoluta, al “Festival Internazionale di Musica Contemporanea” di Venezia il 5 settembre 1932. Ai due pianoforti lo stesso Poulenc e l’amico Jacques Février, l’Orchestra della Scala era diretta dal belga Désiré Defauw. L’opera, certamente cubista per la sua apparente mancanza di coerenza costruttiva e per la sfaccettata fisionomia, fa uso di materiali musicali eterogenei fissati su un “supporto”, la scrittura orchestrale, che permette di connettere e conferire coerenza alle diverse componenti della struttura musicale.