Giovanni Benedetto Platti

Sonate Complete per Clavicembalo Vol. I

Filippo Emanuele Ravizza

1 CD  STEREO DDD – Durata: 71:04
Libretto di 20 pagine, italiano/inglese/francese/tedesco

12,90 

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1) Sonata I in Re maggiore – Adagio
2) Sonata I in Re maggiore – Allegro
3) Sonata I in Re maggiore – Largo
4) Sonata I in Re maggiore – Presto
5) Sonata II in Do maggiore – Adagio
6) Sonata II in Do maggiore – Allegro
7) Sonata II in Do maggiore – Aria [Laghetto]
8) Sonata II in Do maggiore – Allegro
9) Sonata III in Fa maggiore – Non tanto Allegro
10) Sonata III in Fa maggiore – Sarabanda: Adagio
11) Sonata III in Fa maggiore – Minuet; Trio
12) Sonata III in Fa maggiore – Giga
13) Sonata IV in sol minore – Largo
14) Sonata IV in sol minore – Presto alla breve
15) Sonata IV in sol minore – Adagio
16) Sonata IV in sol minore – Non tanto Allegro
17) Sonata V in do minore – Larghetto e staccato
18) Sonata V in do minore – Non tanto Allegro
19) Sonata V in do minore – Siciliana
20) Sonata V in do minore – Presto

Vengono presentate in questa incisione, suddivisa in 4CD, per la prima volta, tutte le Sonate di Giovanni Benedetto Platti (Padova 1697 – Würzburg 1763) per clavicembalo.
Nelle Sonate in esame abbiamo cinque esempi privi di reali difficoltà tecnico-esecutive, sia esempi di estremo virtuosismo, probabilmente nell’ottica  di percorrere tutte le possibili vie espressive offerte dallo strumento. Dal punto di vista tecnico esecutivo, le Sonate in esame rivelano la presenza di tutte le moderne tecniche tipiche dello strumento a tastiera, oltre ad alcuni ‘effetti speciali’ che ci rammentano, nel caso specifico di Giovanni Benedetto, il ricorso alla tastiera da parte di un maestro versato in parecchi settori della pratica musicale settecentesca.
Cinque movimenti e brani di ampio respiro, prevalentemente in forma monotematica. Si ha una significativa varietà di modelli e strutture. Le prime Sonate sono mirabili lavori cembalistici e presentano tutti i possibili prototipi della moderna forma sonata, ossia strutture tanto bipartite che tripartite, sia monotematiche che bitematiche, con sezioni di elaborazione piè o meno estese, a seconda dei casi, il tutto in relazione al senso espressivo, e talvolta drammatico, della composizione. Tra gli aspetti piè significativi del clavicembalismo di Platti, da notare sicuramente l’elegantissimo senso del colore strumentale, come dimostrato da impasti timbrici ricercati, splendidi, efficacissimi.
(dalle note di Filippo E. Ravizza)