A. Piazzolla
Las Cuatro Estaciones Porteñas (1964-70)
Per chitarra, bandoneon e archi/For guitar, bandoneon and strings
(trascrizione/transcription by G. Scaramuzza)
– Primavera Porteña
– Verano Porteño
– Otoño Porteño
– Invierno Porteño
M. D. Pujol
Double Concerto “Luminosa Buenos Aires” (2009) worldpremiere
“dedicato al duo Giampaolo Bandini – Cesare Chiacchiaretta” / “dedicated to the Bandini-Chiacchiaretta Duo”
Per chitarra, bandoneon e archi / For guitar, bandoneon and strings
– Allegro
– Adagio
– Andante
– Allegro
A. Piazzolla
Double Concerto “Hommage à Liège” (1985)
Per chitarra, bandoneon e archi/For guitar, bandoneon and strings
– Introducción
– Milonga
– Tango
“Le loro opere ci colpiscono per il loro miscuglio di brutalità, magia, sensualità e onestà umana”. Così John Adams, uno dei più importanti compositori americani contemporanei, definisce, mettendole in relazione tra loro, la poesia di Neruda, i romanzi di Marquez, gli scritti di Borges, la musica di Piazzolla, tutti artisti latinoamericani impostisi all’attenzione della cultura europea e nordamericana quasi simultaneamente a partire dagli anni Sessanta del Novecento. La musica di Astor Piazzola (1921-1992) si è affermata in Europa quando, ad un certo punto in interpreti del repertorio classico, come Gidon Kremer, Yo Yo Ma, Daniel Barenboim e molti altri, il gusto per le contaminazioni si è fatto sentire in maniera sempre più forte. Del resto, e d’altro canto, è ormai assodata e studiata la formazione classica del compositore argentino, il cui linguaggio – divenuto ormai a sua volta un “classico” per più generazioni – attraversa vari territori e province musicali, mettendo in relazione musica popolare e musica colta, inquietudine novecentesche, ombre indios e africane con il retaggio di antiche culture e stirpi europee portate alle foci del Rio de la Plata da generazioni di migranti. All’interno dello stesso milieu si situa sostanzialmente anche il Concerto del contemporaneo Màximo Diego Pujol (Buenos Aires, 1957), che dà il titolo all’intero album, Luminosa Buenos Aires, e che questo CD presenta in prima mondiale. Ricco di suggestioni e citazioni, ci parla soprattutto di quel “pensiero triste che si balla”, com’è stato definito il Tango, che dagli inizi del secolo scorso continua ad affascinare colti ed incliti a tutte le latitudini e sotto tutti i climi.